Andare oltre sé stessi (e volare alto)
- Flavio Serafin
- 6 apr 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 10 dic 2024

Hai mai pensato che nel momento in cui valuti ciò che ritieni essere possibile, stabilisci un limite oltre al quale non ti concedi di andare?
Nel momento in cui lo fai, in cui ritieni o valuti, scarti automaticamente ciò che da un calcolo razionale ritieni improbabile.
È un atteggiamento naturale e diffuso, evidentemente funzionale al fine di evitare errori, delusioni, imprevisti e rischi. Si potrebbe anche pensare che un tale approccio risponda adeguatamente all'esigenza di controllo nella propria vita, allontanando situazioni considerate non sicure.
"Non prendo rischi così da evitare danni".
Ho visto scegliere l'università valutando sulla base del calcolo delle opportunità di lavoro, trascurando cosa piace veramente fare.
"Scegli un lavoro che ami, e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua."
diceva Confucio.
Ho visto attuare comportamenti limitanti, veri e propri sabotaggi nelle relazioni, perché convinti a monte che "tanto non funzionerebbe...".
Ho visto escludere importanti evoluzioni in ambito professionale, come la tanto desiderata carriera di professore, per non concedersi una via alternativa, una soluzione possibile per rimanere in gioco: le mancate entrate economiche dovute allo slittamento dell'approvazione del progetto da parte del docente potevano essere compensate? In quale misura sono state contemplate attività compensative possibili?
In quale misura ci si concede la possibilità di riuscire, di raggiungere l'obiettivo?
E quanto prevalgono le convinzioni personali di rinuncia e privazione?
Ho conosciuto anche chi ha (inconsapevolmente) preferito rinunciare a un sogno perché raggiungerlo avrebbe richiesto un'assunzione di responsabilità rispetto a un cambiamento di rotta e dunque alle aspettative di genitori e amici. Avvallare la credenza secondo cui il sogno (obiettivo) era impossibile, risultava funzionale al mantenimento di quell'immagine di sé costruita sulla coerenza, sul rigore e sull'affidabilità.
Ma coerente rispetto a chi? E a che cosa?
È la necessità di sicurezza, di garantirsi una solida zona di comfort, a motivare la rinuncia, il rifiuto, la non disponibilità.
Sviluppare consapevolezza e chiarezza in merito significa fare scelte migliori e soprattutto cogliere opportunità, anche quando la mente è convinta che non sia possibile, che il prezzo da pagare è troppo alto in termini di cambiamento, riorganizzazione, energia o motivazione.
I calcoli che facciamo sulla carta, frequentemente basati su credenze limitanti, tendono a concentrarsi su rischi e minacce, trascurando di circoscrivere le condizioni che potrebbero permettere una vita ricca e appagante.
Cosa hai fatto per realizzare davvero ciò che desideri?
quanto ti sei concentrato sul tuo obiettivo, veramente?
Inner Ally è una dimensione che sento molto vicina al messaggio di Einstein
"La mente intuitiva è un dono sacro. La mente razionale è un devoto servitore..."
Credo verosimile che negli esempi sopra riportati la mente razionale abbia risposto con straordinaria efficacia a un sentimento interiore di paura.
"L'unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa.”
disse Churchill, riferendosi soprattutto a una paura, nascosta innanzitutto a noi stessi, che guida il nostro pensiero razionale allontanandoci dalla nostra idea di felicità.
Un'altra riflessione che trovo significativa è quella di Jung
"Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino."
Delegare al destino la responsabilità delle nostre mancate azioni, del mancato riconoscimento delle nostre parti desideranti, può risultare comodo, ma solo sul breve termine.
Paura + convinzioni della mente + inconsapevolezza = infelicità
Come possiamo modificare questo stato?
Iniziando ad ascoltarci, a registrare i segnali, le risposte agli stimoli, il nostro dialogo interiore, il nostro stato fisico e quello interno.
Questo primo step potrebbe già rappresentare l'inizio del cambiamento.
Posso continuare da solo?
Sento di avere tutti gli strumenti?
Sono consapevole di tutte le mie risorse?
Riesco a cogliere tutte le convinzioni che mi condizionano?
Se hai qualche dubbio sulla risposta o ritieni che un supporto possa accelerare il cambiamento verso le mete desiderate, potresti valutare il supporto da parte di un coach professionista, così da massimizzare la tua performance sulla base di chi sei e della situazione che stai vivendo.
Sebbene ogni persona possa a buona ragione considerarsi unica, esistono domande generative dalle quali tutti possiamo trarre giovamento in termini di consapevolezza.
Se sei alla ricerca di una vita di qualità, poniti domande di valore.
Cosa voglio veramente?
Avessi la possibilità di superare qualsiasi ostacolo, cosa sceglierei?
Come mi vedo una volta raggiunto quello che desidero?
Cosa sono disposto a sostenere per raggiungerlo?
Questa può essere l'occasione per elaborare e riflettere su una risposta autentica per iniziare a vivere come protagonista attivo nel tuo futuro.
Puoi scegliere il modo migliore per te di fissare in forma scritta quanto emerge, così da poter recuperare i contenuti successivamente, favorendone l'elaborazione.
Questo solo un cenno, il punto di partenza di un viaggio che vuole raggiungere una destinazione precisa della meta, dell'importanza di definirla e circoscriverla, parleremo qui.
Cosa ne pensi? Ti sei mai trovato in situazioni simili? Ti piacerebbe unire i puntini per dare il via al cambiamento a partire da ora?
Parliamone insieme flavio@inner-ally.coach
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