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Caro diario (no, non è solo cosa da teen ager)


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Tradurre uno stimolo in un gesto scritto è un'attività importante per l'essere umano che, fin dai primi mesi di vita, sviluppa nelle mani capacità uniche di conoscenza del mondo.


Queste rappresentano infatti un vero e proprio strumento di ingegneria capace di connettere il cervello con la realtà fisica.

Non solo. Così come l'esercizio consente di mantenere allenato il corpo fisico, tradurre i pensieri in forma scritta, permette di mantenere attiva e vigile la nostra consapevolezza.

E farlo in modo costante può offrire un vero e proprio supporto nel fissare l'attenzione su aspetti della nostra vita che diversamente ci sfuggirebbero.

Fermarsi e trovare uno spazio per questo tipo di attività significa concedersi una possibilità di dialogo costante e di qualità con noi stessi.

Si chiama diario. E no, non è una cosa solo per adolescenti.


Esiste un modo per tenere un diario?

Come rendere quest'attività davvero efficace?

Premesso che ognuno isolerà le condizioni migliori per sé, quelle che costituiranno il setting ideale affinché la compilazione possa generare riflessioni e spunti evolutivi, esistono studi che mettono in rilievo l'efficacia di alcune pratiche.

Lo scrivere a mano, per esempio.

Numerosi studi scientifici ne dimostrano i benefici. Karin James, psicologa all’Indiana University, ha utilizzato uno scanner per registrare gli effetti della scrittura a mano sull’attività cerebrale dei bambini, giungendo alla conclusione che coinvolge numerose parti del cervello in più rispetto ad altri metodi di scrittura come la compilazione al computer.

Negli studenti e negli adulti le ricerche hanno dimostrato che la scrittura a mano permette un processo di riflessione e comprensione che migliora l'elaborazione dei contenuti e la codifica mnemonica.


Tradurre in parola qualcosa che si sviluppa a livello di pensiero, nel nostro immaginario, ne cambia il livello di percezione portando i contenuti a un nuovo livello di coscienza.

Per questo, ogni processo di coaching, nella fase di definizione dell'obiettivo, ne prevede la trascrizione.

  1. Hai mai pensato di tenere un diario?

  2. Come ti piacerebbe fosse?

  3. Come preferiresti compilarlo?

  4. Come ti piacerebbe organizzarlo?

  5. Quali contenuti vorresti presentasse?

  6. Se fosse un oggetto fisico, quali caratteristiche dovrebbe avere?

  7. Con quale strumento ti piacerebbe compilarlo?

  8. Quali condizioni potrebbero favorire il radicamento di un'abitudine nella sua compilazione?

La mia esperienza, tra misunderstanding e strumenti di bordo.

Ho sempre avuto l'abitudine di fare liste. Quando lavoravo in ufficio scrivevo una lista di cose da fare rispondendo a un'esigenza di controllo: "se faccio i compiti andrà tutto bene".

Mi guidava il senso del dovere e la necessità di sicurezza.

Con questo bisogno ho dovuto fare i conti nel tempo.

Oggi sono Coach e in modo spontaneo ho sviluppato un approccio completamente diverso, basato sulle mie vere esigenze, usando il diario come strumento di riorganizzazione, pianificazione, consapevolezza e guida per i miei desideri.

Fisso gli obiettivi di livello superiore con riferimento ad un arco temporale molto ampio.

Come mi voglio vedere tra due anni?

Che lavoro farò?

Cosa renderebbe più appagante la mia vita?


Si tratta di riaffermare ogni giorno la direzione in cui voglio andare.

Poi scrivo liberamente quello che secondo me è importante realizzare per raggiungere i miei obiettivi e continuo in questo modo lasciando che l'intuito mi guidi verso nuove idee e mi mostri nuove possibilità.

Restringo poi i miei obiettivi ad un arco progressivamente più stretto, definendo così la mia giornata, prestando attenzione alla coerenza con i miei obiettivi e con la direzione intrapresa.

Ho trovato il mio modo e l'ho fatto in modo spontaneo come manifestazione diretta di una più stretta connessione con la mia natura.

Voglio mantenere la rotta, studiando il vento, le correnti, rimanendo concentrato su come lo faccio.


E tu? Vuoi iniziare a fissare la tua direzione?


Se intendi orientarti a una vita di qualità scegli domande di valore.

  1. Cosa posso fare oggi per rendere la mia giornata speciale?

  2. Cosa è importante per me?

  3. Cosa posso fare meglio?

  4. Cosa posso fare di diverso per avvicinarmi progressivamente al mio obiettivo?

  5. A cosa sono grato?

  6. Cosa mi rende speciale?

  7. Cosa ho appreso oggi?

  8. Sulla base di quanto integrato oggi, cosa potrò fare domani?

E tu, quali altre domande ti poni?

Ti piacerebbe unire i puntini per dare il via al cambiamento a partire da ora?


Parliamone insieme


 
 
 

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